Carie e Cure Canalari

La carie è una cavità dentaria che coinvolge più frequentemente la corona clinica del dente, della quale può interessare porzioni più o meno estese.

Si forma da un iniziale processo di demineralizzazione, provocato dall’acidità della placca batterica, propagandosi dalla superficie in profondità.

Inizia dallo smalto dentario, nelle aree dove la placca batterica ristagna più facilmente, generalmente i solchi occlusali di molari e premolari, poi si porta alla dentina, fino ad arrivare, progredendo, a scoprire la camera interna del dente, dove è contenuto l’organo biologico da cui dipende, tra l’altro, la sensibilità agli stimoli: la polpa dentaria. E qui cominciano i dolori: la polpa scoperta si infetta, passando dall’infiammazione (pulpite) alla necrosi.

L’essudato necrotico contenuto nel canale radicolare può fuoriuscire dal forame posto all’apice della radice dentale e infiltrare i tessuti che lo circondano, dando luogo a reazioni difensive infiammatorie acute (ascessi apicali) o croniche (granulomi apicali).

La carie dentale è ancora oggi tra le patologie infettive più diffuse nella popolazione mondiale ed in particolare è l’infezione cronica orale più comune in età pediatrica. 
Nelle nazioni europee industrializzate, i bambini con almeno un dente cariato sono il 68% tra gli 8 e 9 anni, l’85% tra i 13 e i 14 anni.

L’Italia presenta valori inferiori a quelli descritti, con un 63% di soggetti affetti all’età di 12 anni. La prevalenza della carie negli Stati Uniti è di oltre il 40% all’età di 6 anni in dentizione decidua, di oltre l’85% all’età di 17 anni in dentizione permanente.

La Sigillatura

Che cos’è?

La sigillatura dei denti è un mezzo di prevenzione basato sull’applicazione di particolari materiali resinosi (sigillanti) nei solchi della superficie masticante dei molari e dei premolari, aree particolarmente suscettibili alla formazione della carie.

I sigillanti impediscono meccanicamente l’accumulo della placca responsabile dell’insorgenza della carie. L’utilizzo dello spazzolino e del filo interdentale aiuta a prevenire la carie, ma spesso lo spazzolino non riesce a pulire completamente i solchi della superficie masticante.

Tutti i bambini ed adolescenti devono essere trattati attraverso tale procedura, soprattutto coloro ad alto rischio di insorgenza di carie.

Quando e come è eseguita la sigillatura dei solchi?

I sigillanti sono applicati subito dopo l’eruzione dei denti. La prima sigillatura dei denti permanenti deve essere eseguita intorno ai 5 ½ – 6 anni; questa e’ l’età in cui di solito si ha l’eruzione dei primi molari permanenti (quelli che rimarranno in bocca per tutta la vita) subito dietro i molarini da latte. Si noti che l’eruzione dei primi molari permanenti non e’ accompagnata da alcuna permuta (caduta di denti), mentre i molarini da latte verranno sostituiti dai premolari permanenti.

La sigillatura degli altri denti è completata man mano che si ha l’eruzione degli altri denti permanenti che di norma termina intorno ai 12 -14 anni. La sigillatura dei denti non richiede la rimozione di tessuto dentario. La zona da sigillare viene semplicemente pulita da detriti alimentari e sigillata attraverso i materiali resinosi.

Otturazioni bianche in Resina Composita

Che cosa sono?

Le otturazioni bianche sono eseguite utilizzando le resine composite; queste ultime sono formate da particelle vetrose immerse in una matrice resinosa. Diversamente da altri materiali da restauro utilizzati in odontoiatria, le resine composite hanno la caratteristica di avere lo stesso colore dei denti; si mimetizzano perfettamente con la porzione di dente da restaurare se si segue un’adeguata tecnica d’applicazione.

Indicazioni

Le resine composite sono state utilizzate per l’otturazione dei denti anteriori (incisivi e canini) sin dagli anni 80; tuttavia, nell’ultimo decennio la loro applicazione è stata estesa anche ai denti posteriori (premolari e molari). Le resine composite sono indicate per l’otturazione di denti cariati e fratturati, per la sostituzione d’otturazioni incongrue o andate perdute o semplicemente per motivi estetici. Un crescente numero di pazienti si reca presso il nostro studio per sostituire le otturazioni nere in amalgama d’argento con otturazioni bianche in resina composita.
Ricerche di laboratorio e cliniche hanno portato allo sviluppo di nuove tecniche d’otturazione rivolte a preservare la struttura dentaria residua, evitando la limatura e il conseguente incapsulamento dei denti in circa il 70% dei casi. I risultati di tali studi sono stati oggetto di presentazioni ai più importanti convegni internazionali e di recenti pubblicazioni nelle più prestigiose riviste internazionali di odontoiatria restaurativa.

Vantaggi e svantaggi

Le resine composite sono dei materiali estetici capaci di mimetizzarsi perfettamente nella bocca; non si legano direttamente al dente, ma richiedono l’applicazione di particolari “colle”, chiamate adesivi smalto-dentinali, capaci di mediare il legame con smalto e dentina. A differenza delle otturazioni nere, che richiedono la rimozione di tessuto dentario sano per essere ritenute meccanicamente nel dente, le otturazioni bianche non necessitano un simile sacrificio di dente poiché si legano al dente rinforzando la struttura residua.
Le otturazioni bianche richiedono tempi operativi più lunghi e sono molto più difficili da eseguire rispetto a quelle nere. Tuttavia, l’utilizzo d’adeguati protocolli clinici d’applicazione e una particolare cura dell’operatore consente di ottenere restauri con una durata sovrapponibile alle otturazioni nere anche nei casi in cui i denti sono severamente compromessi da un punto di vista strutturale.

Intarsi in Composito o in Ceramica

Gli intarsi sono otturazioni eseguite in laboratorio, cementate nella cavità dentaria precedentemente preparata.
Si utilizzano principalmente per i denti posteriori, cioè premolari e molari dove è facile che la cavità sia di grosse dimensioni, per ovviare alla contrazione del materiale composito durante la polimerizzazione (vedi anche otturazioni in composito).
In altre parole, il dente viene preparato come per un’otturazione che, invece di essere effettuata dal dentista, viene eseguita dal laboratorio, che gestirà alla perfezione la zona di chiusura del restauro sul modello.
Infatti, dopo la rimozione delle vecchie otturazioni difettose o della carie, l’impronta della cavità (realizzata con un materiale di precisione) verrà inviata al laboratorio.
Qui l’odontotecnico realizza, in composito o in ceramica, l’equivalente della parte mancante che riempirà la cavità con estrema precisione, ricostruendo la forma originaria del dente.
L’intarsio verrà poi cementato nella cavità durante una seconda seduta in studio: qui utilizziamo una speciale procedura adesiva e un sottilissimo film di cemento composito che elimina ogni spazio intermedio, così da ridurre al massimo il rischio infiltrazione batterica. Il risultato sarà un’adesione chimica tra il dente e intarsio, che restituisce al dente la sua originaria integrità.

Vantaggi e svantaggi degli intarsi:

Esteticamente molto validi
Elevata precisione nella chiusura marginale
Ottima durata nel tempo
Ottima biocompatibilità
Più costosi rispetto ad una corrispettiva otturazione in composito
Necessarie due sedute di trattamento

Di che materiale possono essere fatti gli intarsi?

Gli intarsi possono essere fatti di vari materiali: d’oro, di ceramica o di resine composite, anche se oggigiorno tendiamo a non utilizzare l’oro per motivi di carattere puramente estetico. Valuteremo, comunque, ogni singolo caso per scegliere il materiale più adatto alle tue necessità estetiche (posizione del dente in arcata) e funzionali (carico masticatorio, profondità della cavità da trattare). Negli intarsi in composito o in ceramica il colore viene scelto in base a quello del dente da restaurare e dei denti vicini, in modo da avere un effetto naturale. La preparazione di questi manufatti è simile agli a quella intarsi in oro, ma invece di fondere il metallo si modella il materiale estetico che viene fatto poi “indurire” in forno. In generale, tutti i denti posteriori (molari e premolari) possono essere ricostruiti con intarsi in composito o in ceramica, mentre i denti frontali (incisivi e canini) vengono trattati con otturazioni di composito o, in caso di grosse cavità, si preferisce utilizzare delle faccette.

Cure Canalari

Cos’è la cura canalare?

La cura canalare (detta anche trattamento endodontico o devitalizzazione) consiste nella rimozione della polpa dentale (nervo) e dei batteri e loro tossine dall’interno del canale radicolare, disinfezione e sagomatura del sistema canalare e successivo riempimento dello stesso con materiale inerte, in modo da evitare la proliferazione di batteri al suo interno.

Con la cura canalare denti anche molto danneggiati, possono essere salvati evitando di essere estratti. La polpa dentale è il soffice tessuto che contiene i vasi sanguigni e il tessuto connettivo e nervoso (nervo) del dente.
Si trova nel canale che scorre all’interno del dente. La corona (la parte di dente visibile sopra la gengiva) contiene la camera pulpare. La polpa si estende dalla camera pulpare attraverso il canale radicolare fino all’apice della radice.

I denti anteriori di solito hanno una sola radice e un solo canale, i premolari una o due radici e uno o due canali; i molari hanno normalmente tre radici e tre (raramente quattro) canali radicolari.

Perchè è necessaria la cura canalare?

Quando il dente è danneggiato da carie profonde, traumi o altre cause, i batteri e le loro tossine possono penetrare nella polpa dentale provocando un’infiammazione che può essere molto dolorosa (pulpite) e portare alla perdita di vitalità del dente.
Se questa situazione, non viene trattata con una cura canalare, può formarsi un’infiammazione alla punta della radice del dente accompagnata da dolore e gonfiore (ascesso).

Anche nei casi in cui non si avverte dolore, le tossine liberate dai batteri, possono danneggiare l’osso di sostegno, causando nei casi più gravi la perdita del dente.

CARIE PROFONDE: sono il motivo principale per cui si fanno le cure canalari.
La carie inizia penetrando lo strato esterno dello smalto dentale creando una cavità. Se questo processo non viene fermato in tempo, la carie continua danneggiando la polpa del dente.

TRAUMI: in alcuni casi, traumi al dente (incidenti stradali o sportivi) possono danneggiarne la polpa del dente.

ALTRE CAUSE: malattie paradontali gravi, fratture dentali.

Perchè non conviene estrarre il dente?

Ci sono molti svantaggi nel perdere i denti naturali: se un dente perso, non viene sostituito, i denti adiacenti possono spostarsi dalla loro normale posizione. Denti storti o affollati oltre a compromettere la normale masticazione, sono più difficili da pulire favorendo l’insorgere di carie e disturbi gengivali (malattie parodontali). Sostituire in dente estratto (con un impianto o un ponte) è più costoso di una cura canalare e comporta, a volte, interventi anche ai denti adiacenti a quello mancante.

Cosa aspettarsi dalla cura canalare?

Tra una seduta e l’altra di cura canalare possono comparire sensibilità e leggero gonfiore, normalmente risolvibili con farmaci analgesici. Finchè la cura non viene completata ed il dente ricostruito, evitare cibi troppo duri, che potrebbero provocarne la frattura. Sensibilità alla percussione o alla masticazione possono durare per qualche settimana dopo che la cura canalare è stata terminata. Nei casi in cui i sintomi persistano più a lungo, può essere necessaria una rivalutazione del dente. Un dente trattato con la cura canalare è più fragile di un dente vitale, per cui molto spesso richiede di essere ricoperto con una capsula per evitare fratture.

Quali sono le fasi della cura canalare?

Dente con infezione causata da carie profonda.
Viene effettuata un’apertura attraverso la corona, per raggiungere la camera pulpare (se necessario in anestesia locale).
La polpa è rimossa, il canale radicolare è pulito, allargato e preparato per essere riempito. Normalmente, tra una seduta e l’altra sulla cavità del dente viene messa della pasta provvisoria.
La pasta provvisoria viene rimossa: la camera pulpare e i canali radicolari vengono riempiti e sigillati permanentemente con un materiale biocompatibile (di solito guttaperca).
Un perno di metallo o di carbonio è messo nel canale del dente per dare sostegno alla sua ricostruzione.
La corona del dente può essere ricoperta con una capsula per evitare fratture.
Dopo che la terapia è stata completata, controlli periodici (normalmente ogni sei mesi) sono fondamentali per la salute del dente sottoposto a cura canalare. Controlli regolari associati ad una scrupolosa igiene orale, oltre a mantenere sani denti e gengive permettono al dente curato di durare a lungo.

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